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Cos’è lo sbalzo?

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Finendo di compilare la domanda per il rilascio del certificato di rilevanza storica e collezionistica per la Taunus ho trovato due campi che chiedono la misura dello sbalzo anteriore e posteriore. Immaginavo cosa fosse lo sbalzo ma avendo a che fare con il burocratese ho cercato qualche definizione su internet… non ho trovato molto tranne questa sul sito dell’Autoscuola Marche:

14) Definizione di sbalzo anteriore e posteriore.
La distanza dal centro degli assi rispetto ai margini della carrozzeria, rispettivamente asse anteriore-margine anteriore e asse posteriore-margine posteriore.
Sempre sullo stesso sito troverete altre definizioni che possono essere utili.

Decodificando il “bodyplates”

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Cercando informazioni tecniche sulla mia Taunus mi sono imbattuto anche su fordopedia.org dove ho trovato lo schema per decodificare il “bodyplate” che si trova nel vano motore, sulla traversa anteriore lato destro.

La mia è questa:

E questo è lo schema di decodifica presente sulla pagina Bodyplates decoding – table version di Fordopedia.org:

Body plate per la Ford Taunus TC1a (09.71-08.73)

Leggendo lo schema e la leggenda presente su Fordopedia.org si desume che:

La F indica l’order source (che non ho capito bene cosa sia) Ford-Deutschland subsidiary order

La prima B indica che la Taunus è stata sfornata nello stabilimento di Genk

La seconda B che si tratta di una Taunus

La T indica il modello della carrozziera ovvero una Sedan 2D (due porte)

Le lettere MD indicano la data di produzione che devo ancora decodificare

48001 indica il numero di produzione

La lettera P indica l’allestimento, ovvero XL

Il numero 1 indica la guida se a sinistra o a destra (nel mio caso a sinistra)

La lettera J indica il tipo di motore che è da decodificare

La lettera C indica il rapporto al ponte ovvero 3,89 standard

La lettera N indica il tipo di cambio che è da decodificare

Il numero 1 indica che la Taunus era destinata al mercato italiano

Il numero 3 indica il tipo di batteria ovvero 12v, 44h

Il numero 8 indica il tipo di sedili ovvero anteriori reclinabili

Il numero 5 indica quantità e posizione delle cinture di sicurezza che è da decodificare

Il numero 3 indica il tipo di freni che nel caso sono meccanici con servofreno

Il numero 3 indica la configurazione delle luci di avviso ma il numero non rientra nelle configurazioni

La lettera M indica la misura delle ruote ovvero 165 SR13

Il numero 2 indica il colore della carrozzeria che nel caso è grigio perla metallizzato

Il numero 5 non è nella tabella

La lettera J indica il colore degli interni ovvero Chocolate 76

E il numero due il tipo di interno ovvero in tessuto.

 

Manca la data di produzione che mi piacerebbe conoscere ma anche questi dettagli non sono malvagi…

Vetro in lavorazione parte 2

Immagine

Il problema più grosso è rimuovere i residui di colla utilizzata dalla Ford rimasti sui due fregi e sui tre punti d’attacco. Ho provato con la benzina come mi è stato suggerito da molti, ma anche lasciando in ammollo per una notte il pezzo la colla è rimasta dura come un sasso.

Oggi ho fatto un salto ad una delle ferramenta più fornite della zona e, mostrato uno dei due fregi, mi ha detto che la colla utilizzata è a “due componenti” che non so bene cosa voglia dire e che non c’è solvente adatto per la rimozione. L’unica alternativa proposta è la carta vetra.

Tornato a casa sconsolato, dato che sapevo già che togliere quella colla con la carta vetra sarebbe stato un opera ciclopica, mia moglie ha avuto l’intuizione giusta: perché non usare il Dremel?

Il dremel con la punta ormai consumata e parte del fregio da pulire

Il Dremel è una specie di trapano senza manico ad alta rotazione. Così, preso il Dremel ho iniziato a fare varie prove e l’unico accessorio che si è dimostrato davvero in grado di sgretolare la colla è la pietra.

La punta del dremel con la pietra capace di sgretolare la colla (e se stessa)

L’unico inconveniente è che la pietra si consuma velocemente e praticamente ne viene consumata una ogni 2-3 centimetri di superficie pulita.

Il fregio in acciaio con una parte pulita (a sinistra) e l'altra con ancora la colla

In ogni caso conto domani di comprare la colla per vetro, di pulire i punti di attacco e di attaccare il cristallo: così la macchina torna ad essere chiusa e per i fregi ci sarà tempo per recuperare altre “pietre” per il Dremel.

Bene, son contento…

Vetro in lavorazione

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Qualche giorno fa, ho iniziato a ripulire dai vetri l’interno della Taunus e una volta che ho preso in mano il cristallo in sostituzione e lo avvicinato alla macchina la triste scoperta: il vetro è sì per la Taunus TC 1 Saloon 2 doors ma per le versioni senza apertura a compasso!

Osservando il vetro mi rendo conto che cambia completamente la guarnizione a corredo e le cornici d’acciaio. Così ho passato i giorni successivi con il dilemma se rimuovere guarnizione e cromature in modo da sfruttare solo il vetro o se rinunciare all’apertura a compasso e “attaccare” il vetro così com’è.

Questa mattina sono riuscito a dedicare un po’ di tempo alla mia Taunus ed ho preso la decisione: rimuovere le guarnizioni dal cristallo e ripristinare tutto nella massima originalità. Così, dopo aver ripulito dai vetri la macchina ho iniziato a smontare il vetro e devo dire che la rimozione della guarnizione e delle cornici è stato facilissimo dato che non sono incollate ma solo “incastrate”. Così ho dovuto solo ripulire il cristallo dallo stucco che c’era e questo è il risultato:

Poi son passato a ripulire le vecchie cornici cromate dal vetro in frantumi e quest’operazione si è rivelata assai più particolare: sia per la durezza della colla che per l’accuratezza necessaria per evitare di sciupare la cornice stessa.

Adesso mi è rimasto da togliere la colla che è dura come la pietra ed ho iniziato a fare qualche ricerca su internet per vedere come fare…

Nel mentre Roberto dovrebbe recuperarmi la colla usata dai carrozzieri per fissare i vetri alle strutture metalliche…

Duplicato chiavi (aggiornato)

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Alla fine non è stato difficile: alla seconda ferramenta ho fatto cinquina ma non tombola. Alla Ferramenta Nesti di Pontedera sono riuscito a fare il duplicato della chiave porte-quadro ma non quella del tappo del serbatoio benzina: costo operazione 3,50 euro.

La persona che mi ha servito è tornato con il duplicato e mi ha detto con un sorrisetto: “è da una vita che non vedevo chiavi così…”, “lo credo” ho pensato io.

La chiave originale (blu) e il suo duplicato (rosa). Adesso manca quella del tappo serbatoio benzina.

Tornato a casa, scambiando due chiacchiere con un vicino di casa, questi mi ha parlato di una fantomatica ferramenta-agraria a Ghezzano, vicino Pisa, che pare abbia una valanga di chiavi dispoibili: proverò anche lì, ma inizio a temere che ci vorrà un tappo nuovo per la mia Taunus.

Aggiornamento del 24 Settembre 2011

Per una settimana circa ho pensato di aver perso le chiavi originali (quadro e serbatoio) della mia Taunus. In realtà erano state dimenticate in un pantaloncino… e quindi son state ritrovate.

La paura di riperderle mi ha spinto questa mattina a tornare alla solita ferramenta per fare un’altra copia della chiave del quadro. Trovando altre persone al banco, tra cui una bella signora, ho provato a chiedere se era possibile effettuare anche la copia della chiave per il tappo serbatoio.

Al contrario della volta precedente dove mi era stato detto che non era possibile, la signora ha iniziato a cercare su una parete piena zeppa di chiavi quella che faceva per me: ha faticato non poco ma alla fine, con mia sorpresa, l’ha trovata. L’altro signore al banco ha provveduto all’incisione che ha dato per difficile: è vero la chiave è minuscola e rischiava di muoversi ma lui ha fatto un bel lavoro e adesso ho finalmente una copia funzionante della chiave per il tappo serbatoio. Sicuramente ripasserò per farmene una terza…

Mi son risparmiato un tappo nuovo (io adoro il conservato) e se avete necessità di fare duplicati di questo tipo e siete in zona sapete dove andare!

Ferramenta Nesti
Via G. Pascoli, 21
Pontedera (PI)

Tel: 0587/292617
Fax: 0587/291954
e-mail: info@nestisrl.com

Dopo 15 anni nuovamente in moto!

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Questo pomeriggio, armato di tanica da 5 litri di V-Power, imbuto, bacinella e chiave del 20, mi sono presentato dalla signora con l’intenzione di mettere in moto il suo motore. La notte ha portato consiglio e la mancata partenza del 28 Giugno era per assenza di benzina. O meglio, questa era la mia speranza.

Ieri avevo provato a tirar su quel poco di benzina che poteva esserci nel serbatoio con un tubo ma non ci sono riuscito. Ed estraendo il tubo, questo risultava praticamente asciutto. Pensavo quindi che davvero nel serbatoio non ci fosse davvero nemmeno una goccia.

Sul forum, nel thread che è diventato il mio secondo diario, Zingaro mi suggerisce, con una chiave del 17, di svuotare completamente il serbatoio. L’idea mi piace: tolgo tutto il vecchio così da far arrivare al carburatore solo benzina genuina v-Power…

Per questo arrivo alla mia Taunus armato anche della chiave del 17.

Tolgo il tappo della benzina, mi sdraio accanto a lei, e individuo subito il bullone da svitare. Ci metto una bacinella sotto pronta a raccogliere quel poco che potrà uscire dal serbatoio.

Prendo la chiave e… il dado non è da 17 ma del 19! Così recupero la chiave del 19 e inizio a svitare.

La benzina cade copiosa e abbondante… altro che serbatoio vuoto! Alla fine dell’operazione riempirò due bacinelle!

Vedendo tutta quella benzina uscita dal serbatoio iniziavo a temere che allora fosse il filtro della benzina ostruito, o peggio, qualcos’altro. Ma non mi perdo d’animo.

Ecco il dado e la chiave del 19 necessaria per l'operazione.

Chiudo il serbatoio serrandolo a sufficienza, brendo la tanica di v-Power e verso il carburante che noto in questi 15 anni ha cambiato colore: da un rosso a verde.

Chiudo il tappo del serbatoio e a questo punto coraggio!

Salgo in macchina, inserisco la chiave, la giro, solite spie accese, continuo a girare la chiave e il motorino da avviamento inizia il suo lavoro durante il quale sento il primo scoppiettio. Mi fermo, attendo qualche secondo e rigiro la chiave. Il motore, trascinato inizia a prendere velocità: significa che almeno uno dei pistoni inizia a spingere. Non mi fermo e tengo ancora la chiave girata. Altri pistoni si uniscono al primo, gira, gira, gira… è in moto!!! Accelero e tengo su di giri, ma non troppo, la Taunus. Lascio l’acceleratore per tastare il minimo: irregolare, sta per rispegnersi. Pompo in po’ l’acceleratore e il motore riprende e sale di giri. Funziona!!!! Funziona!!!

Gira regolare e dopo un po’ riesce anche a tenere il minimo, con qualche borbottio, ma lo tiene: cosa volete che sia, dopo 15 anni le sarà pure permesso qualcosa!

Preso dall’entusiasmo azzardo: ingrano la prima e inizio a fare i primi metri… all’interno del parcheggio condominiale. Che effetto strano, vuoi forse gli ammortizzatori scarichi, vuoi la portaerei che è la Taunus, la vedo e sento dondolare come sterzo e mi muovo a tratti. Mi avvicino al cancello, inizio a frenare e… non frena. Il pedale duro e nessun rallentamento.

Attimo di panico: tiro il freno a mano e la macchina si ferma. Sospiro di sollievo: temevo già di strusciarla sul muretto. Provo a ripartire ma mi accorgo di avere i freni bloccati. Non troppo ma sicuramente bloccati. Piano piano rimetto la marcia indietro e riporto la Taunus al suo posto. Adesso la prossima frontiera sono i freni ma che dire, l’entusiasmo di averla sentita ronzare così regolare mi fa ben sperare su tutto!